
Positano è una delle mete più suggestive del nostro Paese. Essa, partendo da una spiaggia incantevole, si erge, come un presepe, su di una costa rocciosa.
Entrando in Positano, si prova il fascino del luogo di villeggiatura per eccellenza, ben noto fin dall’epoca Romana, quando era meta turistica degli Imperatori, per poi diventare località ambita da chiunque venisse a conoscenza della sua esistenza e incantevole bellezza.
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Oggi è conosciuta in tutto il mondo e, da ogni posto, vengono persone desiderose di vedere l’incantevole spiaggia, girare per i famosissimi negozi per lo shopping, e gustare un pranzo in uno dei numerosi ristoranti con vista sul mare.
Per poter apprezzare Positano, si consiglia un tempo di visita di almeno 1 ora e mezza.
Cose da vedere:
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Shopping per i negozi: per gli amanti di shopping, non esiste niente di più affascinante che girare per i famosi negozi pieni dei capi, espressioni della famosissima “Moda Positano”, e delle ceramiche prodotte dalle fabbriche della costiera amalfitana.
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Chiesa di Santa Maria Assunta: L’abbazia fu fondata nella seconda metà del X secolo e fu dedicata a San Vito, santo patrono di Positano. Al luogo sacro è legata l’icona bizantina della Madonna nera con il bambino che, secondo una fonte non documentata, arrivò a Positano nel XII secolo grazie ad alcuni monaci benedettini. Mentre secondo una leggenda, l’immagine sacra si trovava a bordo di un veliero che, giunto nei pressi di Positano, fu travolto da una tempesta che lo costrinse ad arrestare il viaggio. Dopo vani tentativi di proseguire la navigazione, fu sentita una voce: “Posa, posa” che fu interpretata come una manifestazione della volontà della Vergine di restare in quel luogo. Il capitano decise quindi di dirigere la prua verso terra e solo allora la nave riprese a muoversi. raggiunta la riva, i marinai consegnarono l’icona agli abitanti di Positano che la portarono in una chiesa ubicata in una piazza del paese.Il giorno seguente, l’immagine sacra scomparve e fu ritrovata in un campo di ginestre, vicino al mare. L’accaduto fu interpretato dalla popolazione locale come un miracolo compiuto dalla Madonna e per tale motivo fu costruita una nuova chiesa lì, dove era stata ritrovato il quadro della Vergine.Che appartenga a realtà oppure a leggenda, oggi l’icona può essere ammirata all’interno della Chiesa ed è ritenuta uno fra gli oggetti più preziosi custoditi al suo interno.Tempo per la visita: 20 minuti
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Spiaggia di Positano: in estate, le spiagge di Marina Grande, Arienzo e Fornillo, offrono la possibilità di passare del tempo in relax, facendosi baciare dal sole e bagnandosi con le acque di una delle località più famose al mondo. Esiste un tratto di spiaggia libera; in quella gestita, per il lettino e l’ombrellone, il prezzo varia da 15 a 25 euro a persona, secondo la stagione e il tempo di sosta; per orari, info e aggiornamenti: https://www.lincantopositano.com/lido-stabilimenti-balneari-positano/
Come arrivare a Positano da Napoli
Il sistema più economico è:
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Circumvesuviana da Napoli a Sorrento (tempo del percorso 1 ora e 15 minuti)
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Da Sorrento a Positano, con autobus Sita (tempo del percorso 1 ora)
Considerando i tempi di attesa, il tempo di viaggio di andata e ritorno durerebbe da 5 a 6 ore.
Seconda soluzione è noleggiare un’auto e andarci ascoltando i suggerimenti del navigatore, per le strade da percorrere.
Terza soluzione è partecipare alle gite organizzate su bus (circa 60-70 persone) che, durando 8-9 ore, permettono di vedere Ravello, Positano e Amalfi (costo circa 75-90 euro a persona). Questa soluzione, nelle 8 ore totali previste, permette soste troppo brevi nelle tre mete fantastiche.
Quarta soluzione, (di gran lunga consigliabile) è il noleggio di auto con conducente (per gruppi di 4-6 persone) che consente un’escursione privata (per Ravello, Amalfi e Positano) e senza vincoli per il rispetto di una tabella di marcia. Per tale soluzione, spesso vi sono tariffe promozionali molto vantaggiose (consultare il sito: www.escursionicampania.com)
Storia
Il nome potrebbe derivare da Posides, appellativo del liberto romano che fece ivi costruire una villa, o dal greco "terra scoscesa". Esiste inoltre una leggenda secondo cui la Madonna Nera, trasportata per mare, invocò i navigatori dicendo loro "Posa , Posa", venendo così sbarcata nel paese.
Appena si sale dalla spiaggia, si può osservare la Chiesa di Santa Maria Assunta. La storia della chiesa è legata all’Abbazia benedettina di Santa Maria che, secondo la tradizione fu eretta in seguito all’arrivo dell’icona bizantina della Madonna Nera, oggi collocata sull'altare principale. L’aspetto attuale risale ai lavori compiuti tra il 1777 e il 1782, e ai restauri degli stucchi e delle dorature eseguiti il secolo successivo. Altri lavori importanti si datano al 1982 per adeguarsi alle esigenze della riforma liturgica del Concilio Vaticano II. Il sagrato è delimitato a nord dal campanile e a est dalla nuova facciata della chiesa in marmo. La torre campanaria fu riedificata nel 1707 ad opera di uno sconosciuto frate cappuccino ricordato in un frammento di lapide (attualmente murata sulla parete esterna della chiesa, lungo Via Rampa Teglia). Al disopra della porta è incastonato un bassorilievo di epoca medioevale raffigurante una pistrice e sopra di esso una lapide posta nel 1902 a ricordo del positanese Flavio Gioia, leggendario inventore della bussola, che dà il nome alla piazza.
Le prime testimonianze di un insediamento a Positano risalgono alla Preistoria, più precisamente al Paleolitico Superiore in cui la Grotta "La Porta" era frequentata da popoli di raccoglitori e cacciatori. Questa piccola caverna, situata a 120 m s.l.m. e a 10 m sulla strada statale, era un tempo molto ampia di cui è ancora possibile distinguere la parte terminale e due nicchie. Nel 1955, Antonio M. Radmilli (Università di Pisa) organizza diverse ricognizioni per individuare frequentazioni preistoriche, sia in superficie sia in alcune grotte. Durante gli scavi sono emersi diversi fossili, tra cui alcuni di tipo malacologico, come gusci di molluschi, mentre la fauna è rappresentata da resti di mammiferi (cinghiale, stambecco, cervo e capriolo), uccelli, anfibi e pesci. I rinvenimenti hanno fatto supporre che le genti che frequentavano le grotte avessero un'economia basata prevalentemente sulla raccolta di molluschi, mentre la caccia agli uccelli, come anche ai mammiferi, era piuttosto marginale.
Nonostante la tradizione legata al mito delle Sirene, non vi sono notizie riguardanti una frequentazione greca della costa di Positano.
Le prime attestazioni archeologiche risalgono al I sec. a.C., quando sulla costa della Penisola Sorrentina furono costruite lussuose ville romane. A Positano una occupava la baia e l'altra si estendeva sull'isola del Gallo Lungo, "un tipico esempio di come sono stati utilizzati in età claudia anche spazi più reconditi di una costa selvaggia senza rispetto addirittura per gli scogli che, secondo la leggenda, sarebbero serviti da dimora delle sirene". Queste ville appartengono al "tipo disperso", cioè formate da diverse strutture non raggruppate tra loro delimitate da giardini. Non si conoscono ancora i nomi dei proprietari, ma sicuramente si tratta di contesti elitari. La Villa di Positano viene descritta per la prima volta da Karl Weber nel 1758, che allora soprintendeva gli scavi ad Ercolano e Pompei. All'inizio del '900, Mingazzi e Pfister, effettuarono alcuni saggi per meglio comprendere la struttura, sia della baia di Positano, sia del Gallo Lungo. Maiuri descrive alcuni resti, ancora visibili negli anni '60, come un peristilium di colonne in laterizio stuccate. Il complesso è stato oggetto di scavi sistematici dal 2003, che hanno interessato la zona sottostante l'oratorio della chiesa di Santa Maria Assunta e, il sito è stato inaugurato il 18 luglio 2018, con il nome di MAR (Museo Archeologico Romano) Santa Maria Assunta Positano.
Le successive attestazione di insediamento risalgono al X sec., quando è testimoniata la presenza di un complesso abbaziale benedettino dedicato a San Vito e a Santa Maria. L'istituzione ha lunga vita, giunge infatti fino al XVIII sec.
Con la dominazione Angioina prima ed Aragonese poi, la linea costiera fu fortificata da una serie di torri di guardia per contrastare le incursioni nemiche. Sul versante marittimo vi sono la Torre di Fornillo, Trasìta e Sponda, e un'altra era di vedetta sul Gallo Lungo; le altre sono all'interno del paese, oggi inglobate nell'abitato.
Il '700 fu un periodo di floridezza, come testimoniato dalle ville tardo-barocche edificate lungo il versante orientale. La città, da sempre strategico snodo commerciale fin da quando partecipava ai traffici della Repubblica Amalfitana, mise a frutto le proprie risorse diventando in pochi decenni una delle piazze commerciali più importanti del regno. Buona parte dei cittadini divennero armatori e mercanti, arricchendosi con il commercio di tessuti pregiati, legnami, spezie e altri prodotti raffinati. I Positanesi fondarono basi e avamposti in varie città d'Italia e finanche all'estero, nei paesi di interesse commerciale, Medio Oriente, Nord Europa e America del Sud. Furono diverse le famiglie che fecero fortuna in quel periodo, tra cui le più importanti si possono annoverare: Cinque, Attanasio, Stajano, di Palma, de Martino, Montuori, Talamo e Rossi. Queste famiglie si costituirono in società di "negozianti" finanziate dai due banchieri del paese, che condividevano fortune e sfortune negli affari. Affari che cominciarono a diminuire sulla fine del secolo per poi interrompersi quasi del tutto agli inizi del diciannovesimo secolo, a causa delle guerre condotte da Napoleone, della mutata situazione internazionale, dell'insicurezza delle rotte commerciali e della concorrenza. I mercanti più attivi decisero così di trasferirsi in altre città portuali (in cui spesso avevano già basi commerciali) per continuare i loro affari, come Messina, Palermo, Napoli, Salerno, Gallipoli, Bari, Monopoli e Salerno.
Dal 1806 al 1860 è stato capoluogo dell'omonimo circondario appartenente al Distretto di Salerno del Regno delle Due Sicilie. A seguito dell'Unità d'Italia, molti positanesi emigrarono in altre città. Dal 1860 al 1927, durante il Regno d'Italia è stato capoluogo dell'omonimo mandamento appartenente al Circondario di Salerno.
Dopo la Prima Guerra Mondiale, nella quale Positano pagò un altissimo tributo di sangue, molti artisti come Vincenzo Caprile, e letterati russi e tedeschi, vi trovarono rifugio, eleggendola a loro dimora. Tra i tanti ricordiamo Semenov, Zagarouiko, Essad Bey, Clavel, Escher, Massine, Kovaliska, ecc. che con le loro opere fecero conoscere questo angolo di paradiso al mondo intero.
Il boom turistico si è avuto nel secondo dopoguerra, ma pur avendo avuto un intenso sviluppo, Positano ha saputo conservare la sua caratteristica peculiare di città verticale.











